Your browser (Internet Explorer 7 or lower) is out of date. It has known security flaws and may not display all features of this and other websites. Learn how to update your browser.

X

Navigate / search

Il Torrione Farnese di Castell'Arquato


L'edificio presenta l'originale carattere delle costruzioni militari cinquecentesche; la pianta è di forma pressoché quadrata con quattro baluardi agli angoli, un salone centrale delimitato da robusti muri e comunicante con tre piccoli locali ottagonali posti nei baluardi e con una scala a chiocciola in latterizio posta nel rimanente baluardo. I piani sono quattro, l'ultimo dei quali è formato da una stanza ellittica contorniata dalla loggia.
Le origini di questo monumento sono poco chiare. L'unico studio sull'argomento è quello di L.Dodi che, citando documenti presenti nella Biblioteca di Piacenza, ipotizza che la costruzione fu iniziata da Bosio II Conte di S.Fiora nel 1527-1535, successivamente sospesa e ultimata per ordine di Sforza Sforza tra il 1545 e il 1575.
Risulta quantomeno singolare che un edificio così rilevante abbia scarse menzioni nei documenti ad esso contemporanei.
Addirittura in una mappa del 1613 non c’è traccia della sua mole. Un manoscritto settecentesco riferisce però che la costruzione del “Torione” rimase incompiuta per la morte di Bosio II.
Il Torrione è costruito interamente in mattoni di laterizio con “quattro robuste pareti nude inserite tra baluardi angolari trapezoidali assai sporgenti, traforati da piccole finestre, rettangolari” (Le Cannu, 1994). I baluardi sono collegati da grandi archi a tutto sesto, il tutto è sormontato da una loggia a sedici pilastri. All’interno di quattro dei cinque piani c’è un vasto locale centrale che immette in vani più ristretti all’interno dei baluardi. Tre hanno pianta ottagonale, quello occidentale che contiene una sinuosa e ripida scala elicoidale a chiocciola è a pianta centrale. È già stato più volte sottolineato come la struttura dei baluardi rispondesse al “criterio di fiancheggiamento nell’offesa e nella difesa” (Dodi, 1942) necessari dall’introduzione delle nuove armi da fuoco.
Senz’altro il Torrione faceva parte del sistema difensivo integrato del borgo di Castell’Arquato, e doveva avere funzioni militari.
Resta una delle costruzioni più attraenti e “misteriose”, con i suoi presunti passaggi segreti di Castell’Arquato.